Alexandra studia antropologia e giornalismo in un’università negli Stati Uniti. Sta facendo uno stage a Roma presso un centro di tutela della donna e delle politiche della famiglia. In particolare sta lavorando su un progetto di ricerca per capire il cambiamento della famiglia e il ruolo della donna in Italia negli ultimi anni. Alexandra sta collaborando con la Professoressa Paola Valente, Antropologa e Professoressa Ordinaria di Antropologia Culturale presso l’Università La Sapienza di Roma. Oggi la incontrerà per raccogliere delle informazioni più precise.
Alexandra: Negli Stati Uniti, quando pensiamo alla famiglia italiana, immaginiamo una famiglia tradizionale con mamma e papà, tanti figli, nonni e cugini, insomma pensiamo a una grande famiglia felice. È veramente così?
Prof. Valente: Questo era vero fino a circa gli anni ‘50 del secolo scorso, poi le cose sono cambiate. Fino a quegli anni il marito aveva un ruolo dominante, era il capofamiglia: lavorava fuori casa, non si occupava dei figli e della casa ma era la persona che prendeva tutte le decisioni in famiglia. Le donne avevano un ruolo subordinato: era molto raro per loro lavorare fuori casa. Si occupavano non solo della casa e dell’ educazione dei figli ma anche dei genitori e suoceri che spesso vivevano in casa con loro. Non avevano nessuna indipendenza economica. D1