L’estate italiana, le feste di piazza e le sagre popolari


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L’estate, in Italia, è la stagione delle ferieossia il periodo che gli italiani trascorrono lontani dal lavoro per rilassarsi, abbronzarsi e passare tempo con le proprie famiglie e amici. L’apice del periodo estivo è rappresentato da Ferragosto, che cade il 15 agosto, una festività tutta italiana, che non è presente negli altri paesi europei. Tradizionalmente dedicata alle gite fuori porta, è spesso caratterizzata da lauti pranzi al sacco e, data la calura stagionale, da rinfrescanti bagni in
acque marine, fluviali o lacustri. Il termine Ferragosto deriva dall’espressione latina feriae Augusti (riposo di Augusto), che indica una festività istituita dall’imperatore Ottaviano Augusto nel 18 a.C. per celebrare i raccolti e la fine dei principali lavori agricoli. Nel corso dei festeggiamenti, in tutto l’impero si organizzavano corse di cavalli e gli animali da tiro, asini e muli, venivano dispensati dal lavoro e agghindati con fiori. In questa occasione, i lavoratori porgevano auguri ai padroni, ottenendo in cambio una mancia: l’usanza si radicò fortemente, tanto che in età rinascimentale fu resa obbligatoria dai decreti pontifici. Coincide con la festa cattolica dell’assunzione di Maria, ossia del fatto che la madre di Gesù risuscitò e salì in cielo accanto al figlio nonostante fosse una persona umana (e non divina).

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L’estate italiana è anche la stagione delle feste di piazza. Su tutto il territorio italiano esistono feste popolari e tradizionali che sono organizzate attorno ad un tema ben preciso. Questa occasione di socialità è anche chiamata “sagra” cioè una “festa popolare, che si svolge in un paese o in un rione per celebrare un avvenimento, e soprattutto un raccolto, un prodotto” (fonte: Treccani http://www.treccani.it/vocabolario/sagra/). È stimato che in Italia siano organizzate da diciottomila a trentamila sagre ogni anno. 8 sagre su 10 si svolgono tra giugno e settembre.

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Ad esempio, in Sicilia si svolge la Sagra del pistacchio di Bronte, che promuove lo squisito frutto verde che cresce alle pendici dell’Etna e i prodotti da esso derivati. Il pistacchio di Bronte è particolarmente pregiato e ricercato per il suo sapore aromatico e gradevole in pasticceria, in gelateria e per aromatizzare e insaporire molte vivande. Oltre al favoloso gelato e alla torta al pistacchio (realizzata con pan di spagna, a volte farcita con uno strato di cioccolata o di Nutella che si abbinano bene al gusto del frutto verde), è molto apprezzato anche il pesto di pistacchio a base di solo pistacchio e olio di semi. Immaginate poi una specie di Nutella di colore verde che chiamano Pistacchiella o più semplicemente crema di pistacchi.

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Esiste anche la Sagra dei Gamberi (a Saletto di Morsano, in Veneto) dove si celebrano i gamberetti d’acqua dolce, piccoli crostacei meno noti dei loro “cugini” di mare. Non solo questi gamberetti trovano un habitat adatto per crescere nelle acque limpide dei fiumi del nord-est della penisola italiana, ma esistono anche dei veri e propri allevamenti di gamberetti.

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Fonte: https://www.homeaway.it/info/idee-vacanze/eventi-festival/sagre-italia/italia-sagre

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Inoltre, ci sono altri tipi di feste popolari, addirittura più famose delle sagre poiché conosciute anche all’estero e che attirano numerosi turisti e visitatori da tutto il mondo. Si tratta di manifestazioni organizzate per onorare il ricordo di un evento storico o di una tradizione tipica. In Italia esistono forti identità locali e regionali, ossia gli abitanti di una città o di una zona geografica hanno un legame molto speciale con il luogo dove sono nati e cresciuti e lo dimostrano partecipando (da protagonisti o da spettatori) a queste rievocazioni storiche. In queste occasioni, grazie alle quali è possibile rievocare la memoria di un evento storico che ha segnato l’evoluzione di una comunità, si esibisce e si condivide l’orgoglio per la propria identità storico-culturale. Su questo sito si può vedere una mappa delle feste popolari e sagre in Italia: https://www.sagreinitalia.it/ Qui di seguito parliamo di tre fra le più conosciute feste popolari.

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Il Palio di Siena
Il Palio è la più grande ed importante festa della tradizione senese. Questa città toscana è divisa in diciassette contrade con cui gli abitanti si identificano ancor prima che con la loro città. Ogni contrada si scontra le altre durante il Palio in un clima di rivalità e la competizione. Tuttavia, per ogni corsa vengono selezionate solo dieci contrade, ad ognuna delle quali è assegnato un cavallo, che gareggerà in Piazza del Campo. Ogni estate, si svolgono due corse del Palio: il 2 luglio e il 16 agosto. I festeggiamenti cominciano ufficialmente tre giorni prima della corsa, sebbene l’atmosfera sia frizzante già da una settimana prima dell’evento. Nei giorni che precedono il Palio si organizzano parate in costume storico, banchetti, benedizionidei cavalli e rituali vari quali l’assegnazione del cavallo ad ogni contrada, le quattro prove della gara ed una prova generale a cui segue una cena ufficiale solo per chi appartiene ad una contrada. Infine, ogni contrada è contraddistinta da un colore e un simbolo (ad esempio Aquila, Bruco, Chiocciola, Civetta, Drago, Gallo, Giraffa, Istrice, Leone, ecc.). Gli abitanti indossano i colori della propria contrada, suonano musica e cantano ad ogni ora del giorno e della notte.

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Corsa dei Ceri di Gubbio
Ogni 15 maggio le strade di Gubbio, nella regione dell’Umbria, sono affollate di eugubini e turisti
da ogni dove per la famosissima Corsa dei Ceri, nel corso della quale 3 ceri pesantissimi
(oltre 4 quintali ciascuno) sono portati a spalla dai ‘ceraioli‘ che corrono in rappresentanza di 3 corporazioni che sono associate ad un santo protettore: i muratori con S. Ubaldo (che e anche il patrono della città), i commercianti con S. Giorgio e i contadini con S. Antonio. I ceraioli percorrono correndo i 4300 metri fino alla Basilica in cima al monte con grande abilità e forza cercando di non cadere. Non si può sorpassare. L’ordine di arrivo è uguale a quello della partenza: in testa c’è Sant’Ubaldo, seguito da San Giorgio e Sant’Antonio per celebrare il Patrono. Le divise dei ceraioli ricordano le vesti dei rispettivi santi: giallo per S. Ubaldo, azzurro per S. Giorgio e nero per S. Antonio. Le origini di questa manifestazione non sono certe: un’ipotesi le fa risalire all’anno della morte del vescovo Ubaldo Baldassini (maggio 1160) ed una seconda ipotesi parla di una festa pagana in onore di Cerere, dea delle messi.
Se vuoi capire meglio come si svolge la Corsa dei Ceri, guarda questo video:

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Regata storica di Venezia
La Regata Storica è uno degli eventi più caratteristici di Venezia che risale al 1315. L’evento celebra “l’arte del vogare” che, ovviamente, è di fondamentale importanza per una città sull’acqua come Venezia. Si tiene la prima domenica di settembre e si suddivide in “Corteo Storico” e 4 competizioni: i Pupparini (giovani da 17 a 20 anni), le Mascarete (2 vogatrici), le Caorline (6 vogatori da Sestieri e Isole), i Gondolini (sfida tra regatanti). Tutte le regate percorrono la principale via di comunicazione fluviale della città, il Canal Grande. Ogni regata è contraddistinta da un’imbarcazione diversa, ma tutte sono accomunate dallo stesso stile di voga, ossia quello “alla veneta” cioè in piedi.
Se vuoi capire meglio come si svolge la Regata Storica, guarda questo video:

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Transcript of audios containing comprehension questions:

  1. Con parole tue, spiega il significato e l’origine della parola “Ferragosto”.
  2. Con parole tue, spiega il significato della parola “sagra” e l’importanza di questo evento nella cultura italiana.
  3. Qual è il “frutto verde” tipico della Sicilia e perché è importante?
  4. Perché, secondo te, esistono allevamenti di gamberetti nel nord-est dell’Italia?
  5. Perché le feste popolari rappresentano una fonte di orgoglio per gli italiani?
  6. Chi partecipa al Palio di Siena?
  7. Secondo te, la Corsa dei Ceri di Gubbio è un evento sportivo competitivo? Perché?
  8. Perché “l’arte del vogare” è di fondamentale importanza per Venezia?

Grammar Recaps:

  1. si organizzavano: la forma di questo verbo non è riflessiva  (riflessivo: Lui si alza, Lei si veste…), ma PASSIVA. Questo verbo equivale a “in tutto l’impero ERANO ORGANIZZATE corse di cavalli”. Il soggetto del verbo ERANO ORGANIZZATE è “corse di cavalli”, ma chi le organizzava? Non sappiamo esattamente chi, ma sappiamo che qualcuno le organizzava. Quindi:
    qualcuno ORGANIZZAVA le corse > forma ATTIVA
    – le corse di cavalli ERANO ORGANIZZATE da qualcuno > forma PASSIVA

    SI ORGANIZZAVANO è un altro modo per esprimere la forma passiva. In questo caso, usiamo SI + VERBO (singolare o plurale a seconda del soggetto).
  2. venivano dispensati: (= to be excused) Anche questo verbo è alla forma passiva e significa che il padrone dispensava (= non usava) asini e muli per il lavoro a Ferragosto. Quindi:
    – il padrone DISPENSAVA asini e muli > forma ATTIVA
    – asini e muli ERANO DISPENSATI dal padrone > forma PASSIVA
    Al posto di ESSERE (erano dispensati) possiamo usare il verbo VENIRE, che però è preferibile nell’italiano orale e non scritto (soprattutto accademico). Infine, fai attenzione alla concordanza tra il participio passato del verbo (dispensati) e il soggetto (asini e muli).
  3. fu resa obbligatoria: questa frase significa “it was made official/national” (it refers to the Ferragosto festivity). In inglese c’è il verbo TO MAKE + AGGETTIVO. In italiano, questa espressione si traduce con il verbo RENDERE + AGGETTIVO. Ad esempio:
    – Horror movies make me anxious > I film di paura mi rendono ansioso
    – Luca made my stay in Italy sweet > Luca ha reso piacevole il mio soggiorno in Italia
    Attenzione: non sempre possiamo tradurre una frase inglese in questo modo, ma a volte dobbiamo cambiare la frase. Ad esempio:
    – Gluten makes me sick > Il glutine mi fa stare male
  4. risuscitò e salì: questi due verbi sono al passato remoto. Infatti, si riferiscono ad un evento storico (reale o no).
  5. nonostante fosse: non dimenticarti che NONOSTANTE richiede il congiuntivo. Se il contesto della frase è al presente allora usiamo il congiuntivo presente (Non hai superato l’esame, nonostante tu sia molto studiosa). Se il contesto della frase è al passato, allora usiamo il congiuntivo imperfetto (Nonostante avesse pochi soldi, Luisa era generosa con tutti).
  6. È stimato che: questa espressione equivale a SI STIMA CHE = It is calculated/estimated that. L’enfasi della frase non è su CHI fa l’azione del verbo (stimare), ma sul risultato di questa azione.
  7. esso: è un pronome personale (come io, tu, noi…). Corrisponde al pronome LUI (= persona), ma di solito è usato per oggetti o animali. Esiste anche ESSA (femminile singolare), ESSI (maschile plurale)e ESSE (femminile plurale).
  8. conosciute: questo verbo significa, chiaramente, “known” e si riferisce alla parole femminile e plurale “SAGRE”. In questo caso abbiamo tolto (= removed) il verbo ausiliare SONO (“”…sagre poiché sono conosciute) e abbiamo usato il participio passato come un aggettivo (che concorda con il nome). A volte possiamo fare questo per alleggerire (= lighten up) la frase e renderla più scorrevole. Lo facciamo soprattutto dopo una congiunzione come poiché perché
  9. lo dimostrano partecipando: in italiano, ci sono tanti modi per tradurre i verbi in –ing. Questo è uno di quei modi. Questa frase significa che le persone dimostrano il legame con il luogo dove sono nate e cresciute (= lo) PARTECIPANDO alle rievocazioni storiche = by means of taking part in historical commemorations and parades. In questo caso, il gerundio del verbo (-ANDO) indica il mezzo attraverso cui si fa qualcosa (the means through which something is done).
  10. grazie alle quali: thanks to which. QUALI è un pronome relativo come CUI. Infatti, questa espressione equivale a GRAZIE A CUI. CUI è un pronome relativo che non ha né genere né numero, quindi lo usiamo con una preposizione semplice (a, con, per…). Se vogliamo (o abbiamo necessità di) essere più precisi e specificate il genere e/o il numero, possiamo usare il pronome relativo QUALI che usiamo sempre con una preposizione + l’articolo appropriato per il nome a cui si riferisce il pronome relativo QUALE o QUALI.
    – Le persone CON LE QUALI ho chiacchierato…
    – I documenti DEI QUALI mi hai parlato…
  11. si esibisce e si condivide: questi verbi, invece, sono alla forma IMPERSONALE. Significa che “TUTTI gli abitanti di una comunità ESIBISCONO e CONDIVIDONO l’orgoglio per la propria identità storico-culturale”.
  12. vengono selezionate: come al numero 2, anche questo verbo è alla forma passiva. Significa che “per ogni corsa SONO SELEZIONATE solo dieci contrade” (qualcuno SELEZIONA solo dieci contrade). 
  13. ad ognuna delle quali: to each one of which. Come al numero 10, QUALI è un pronome relativo. DELLE (di+le) è femminile e plurale perché si riferisce a CONTRADE. 
  14. correndo: come al numero 9. CORRENDO significa RUNNING, o meglio, in questo caso, BY MEANS OF RUNNING. Significa che le persone che sorreggono (carry) the big candles cover the distance until the basilica by means of running
  15. un’ipotesi: non dimenticare che IPOTESI è femminile e che si scrive nello stesso modo sia al singolare sia al plurale (l’ipotesi / le ipotesi). Altre parole simili sono: la/le crisi, la/le tesi, la/le sintesi, l’/le analisi. Queste sono tutte parole di origine greca.
  16. al 1315: non dimenticare che davanti al numero degli anni si usa l’articolo maschile IL (con o senza preposizione): il 2017 è stato un anno molto caldo; Sono nato nel 1968. Tuttavia, se si dice l’età di una persona, non si usa l’articolo: Elena ha 56 anni.
  17. Si tiene: it is held/organized.
  18. alla veneta: in questo caso ALLA significa “nello stile di”. Usiamo questa espressione quando parliamo del gusto di qualcosa: gli gnocchi ALLA romana; i giardini ALL’italianauna torta AL cioccolato; un gelato ALLA fragola.

Answers to Comprehension Questions:

  1. Con parole tue, spiega il significato e l’origine della parola “Ferragosto”.
    La parola “Ferragosto” indica una festività tipicamente italiana che cade il 15 agosto di ogni anno. Questo rappresenta l’apice del periodo estivo, quando gli italiani trascorrono il tempo con le famiglie o gli amici, al mare, al lago o anche in montagna abbronzandosi e rilassandosi.
  2. Con parole tue, spiega il significato della parola “sagra” e l’importanza di questo evento nella cultura italiana.
    La parola “sagra” indica una festa popolare organizzata in un paese e o in una zona di un paese o città (detta rione o contrada) per festeggiare un evento particolare, spesso la fine del raccolto o anche un prodotto tipico di quell’area geografica.
  3. Qual è il “frutto verde” tipico della Sicilia e perché è importante?
    Il “frutto verde” tipico della Sicilia è il pistacchio, che cresce ai piedi dell’Etna. Ha un sapore delicato ed aromatico, e per questo è utilizzato soprattutto in cucina e particolarmente in pasticceria per fare torte, ma anche creme e salse.
  4. Perché, secondo te, esistono allevamenti di gamberetti nel nord-est dell’Italia?
    Nel nord-est dell’Italia esistono allevamenti di gamberetti perché questo un prodotto ricercato. Quindi serve una maggiore produzione per soddisfare la grande richiesta.
  5. Perché le feste popolari rappresentano una fonte di orgoglio per gli italiani?
    Le feste popolari rappresentano una fonte di orgoglio per gli italiani perché celebrano i prodotti tipici o gli eventi storici di una regione ed esaltano, quindi, l’identità storico-culturale degli abitanti di quell’area geografica.
  6. Chi partecipa al Palio di Siena?
    Solo gli abitanti di ciascuna delle diciassette contrade di Siena partecipano al Palio.
  7. Secondo te, la Corsa dei Ceri di Gubbio è un evento sportivo competitivo? Perché?
    La Corsa dei Ceri di Gubbio è un evento sportivo competitivo perché nessuno vince. Infatti, l’ordine di partenza e di arrivo delle tre squadre è sempre lo stesso: prima quella di S. Ubaldo, poi di San Giorgio e, infine, di Sant’Antonio. S. Ubaldo è anche il patrono della città di Gubbio, quindi è chiaro che la corsa dei ceri ha soprattutto un valore simbolico.
  8. Perché “l’arte del vogare” è di fondamentale importanza per Venezia?
    “L’arte del vogare” è di fondamentale importanza perché Venezia è una città costruita sull’acqua, dove le principali vie di comunicazione non sono strade, ma canali. Quindi, a Venezia è importante sapere come spostarsi sull’acqua.